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5 (+1) raccolte di racconti da leggere almeno una volta nella vita

Parliamoci chiaro, quando si parla di libri si parla di romanzi e quando si parla di romanzi si parla di romanzoni. Tomi lunghi e voluminosi, che a stento si reggono su un esile comodino o su uno scaffale di legno cedevole. Certo, tutti noi amiamo immergerci in questi romanzi, metterci sotto la pelle del protagonista e vivere il suo mondo, seguendo la sua precisa prospettiva calibrata al millimetro da un abile narratore.  Eppure, a fianco a questa letteratura pomposa ce ne è un’altra molto più snella e decisamente più schietta: il racconto! La storia breve ti prende per mano, ti porta a fare una piccola e assurda passeggiata e poi ti manda subito al diavolo, lasciandoti confuso e ammirato, ma subito pronto per un altro giro di giostra. Andiamo allora subito a vedere quali sono le 5 (più una bonus) raccolte di racconti da leggere almeno una volta nella vita!

1) Gli amori difficili – Italo Calvino

Gli amori difficiliIniziamo da un autore italiano, e che autore! Italo Calvino, una delle penne più belle del Novecento italiano (e mondiale), scrisse i racconti raccolti in Gli amori difficili (Einaudi 1970) in un periodo di tempo compreso tra il 1949 e il 1967. La raccolta è divisa in due sezioni: Gli amori difficili e La vita difficile. I racconti che costituiscono la prima parte dell’opera avevano già conosciuto la pubblicazione in suolo francese, dove erano stati raccolti sotto il titolo di Aventures. Di avventure in effetti si tratta e lo stesso scrittore ligure lo sottolinea con solerzia: troviamo L’avventura di un bandito, L’avventura di una moglie, L’avventura di un lettore e altre 10 avventure. Nella seconda parte, invece, troviamo due racconti più corposi: La formica Argentina La nuvola di smog. Per me il racconto più avvincente e significativo è L’avventura di una bagnante, racconto in cui una signora, dopo essersi spinta al largo, perde il pezzo inferiore del suo costume e così è costretta a riscoprire la sua nudità nei confronti del mondo, il suo rapporto difficile tanto con gli uomini quanto con le donne: in fin dei conti, la sua solitudine. Comunque, Gli amori difficili è un libro di brevissimi racconti e, datemi retta, vale davvero la pena di essere letto, magari tra una fermata di metro e l’altra, in sala d’attesa o aspettando qualcuno al bar, ma anche, e forse questo è il modo migliore, tutto d’un fiato. D’altronde si sa, un racconto tira l’altro.

2) Cattedrale – Raymond Carver

CattedraleMa diamo una mescolata alle carte e cambiamo totalmente genere. Passiamo agli Usa e a Raymond Carver. Probabilmente lo conosciamo tutti grazie al suo stile: un minimalismo sincero e conciso. Carver non vuole ricamare una storia, vuole affettarla. Il racconto è un ciocco di legno e la sua penna un’accetta (estremamente affilata): un colpo netto e quel che è dentro è dentro e tanto basta. In parte dobbiamo dare il merito di ciò a Gordon Lish, il fantasma dietro il libro, l’editor di Raymond, il rivenditore d’accette, potremmo dire per estendere la metafora. La raccolta che voglio consigliare è Cattedrale (Alfred A. Knopf 1983), composta da 12 brevi racconti. Se volete conoscere il minimalismo americano, o semplicemente affacciarvi sulla letteratura americana degli anni ’80, non abbiate dubbi, Carver è l’uomo giusto. Forse il racconto più significativo della raccolta è Una piccola, buona cosa. Una madre ordina dal fornaio una torta per l’ottavo compleanno del suo bambino. Il piccolo, però, viene investito da un’auto, la festa viene annullata e la torta non viene ritirata. Il fornaio, inconsapevole dell’episodio, telefona ai genitori: “Qui c’è una torta da ritirare” […] “Cosa dice?” […] “Una torta da sedici dollari, non faccia il furbo”. Le condizioni del bambino peggiorano e infine muore. Il pasticcere, ancora ignaro di tutto, non si da per vinto e continua a telefonare: “Scotty, si è dimenticata del suo Scotty?”. I genitori decidono di presentarsi dal fornaio e alzare la voce, ma il pasticcere, venuto a scoprire la tragedia dei due, chiede perdono e offre loro conforto: “Il mangiare è una piccola, buona cosa”.

3) Il muro – Jean-Paul Sartre

Il Muro Facciamo un salto indietro e approdiamo di nuovo in Europa, questa volta in Francia. Siamo con uno dei più grandi autori transalpini, anche filosofo e drammaturgo: Jean-Paul Sartre. Tra le sue opere possiamo accostarci a Il muro (Gallimard 1939), una raccolta di cinque racconti, uno più abissale dell’altro. I racconti sono un viaggio inquietante nell’interiorità labirintica dell’essere umano: da Il muro, che presta il titolo alla raccolta, in cui dei prigionieri di guerra si trovano a fare i conti con la loro ultima notte prima dell’esecuzione, a Infanzia di un capo, in cui un predestinato capo d’industria cerca di costruirsi, mattone dopo mattone, un’identità fino a trovarsi legittimato in un’organizzazione fascista. Il muro di Sartre è uno di quei libri da leggere, ma intendo proprio da leggere ora! Dai dai, via computer o telefonini e forza con il nostro amato Jean-Paul.

 

4) I quarantanove racconti – Ernest Hemingway

I quarantanove raccontiDi nuovo in America dunque, ma questa volta con Hemingway. Ernest Hemingway è probabilmente il più amato scrittore americano, autore, tra gli altri, di libri come Il vecchio e il mare, Per chi suona la campana Verdi colline d’africa. La sua scrittura è stata molto amata, tanto da meritare un premio Nobel nel 1954, e la sua figura enigmatica è divenuta ancora più affascinante a seguito della sua tragica morte. I quarantanove racconti (Charles Scribner’s Sons 1938), come si evince senza difficoltà dal titolo, è una raccolta di ben 49 racconti. Passiamo dall’Africa agli Stati Uniti, dall’Europa al Canada, seguendo le vicende dei personaggi più disparati: Francis Macomber, impegnato nell’estenuante attività della caccia al leone, Nick Adams, personaggio ricorrente nei racconti dello scrittore statunitense, Jack Brennen, pugile al suo ultimo incontro che decide di scommettere Cinquanta bigliettoni sulla propria sconfitta. Dunque, non esitate ad affacciarvi su questo meraviglioso mosaico di uno degli autori più apprezzati del Novecento.

5) Brevi interviste con uomini schifosi – David Foster Wallace

Brevi interviste con uomini schifosiRestiamo in America, ma scorriamo velocemente in avanti con gli anni fino ad arrivare al limite del vecchio millennio nel 1999. Ci parla David Foster Wallace, uno degli autori più interessanti e particolari degli anni ’90 e ’00, considerato un esponente simbolo della letteratura postmoderna. Potrebbe sembrare strano sentire citare Wallace in un elenco di libri brevi. In effetti, basta entrare nella libreria più vicina e arrivare alla W per notare un tomo dalle dimensioni quasi paradossali: Infinite Jest (forse il libro più voluminoso che io stesso abbia letto). Tuttavia, con Brevi interviste con uomini schifosi (Little, Brown and Company 1999) David Foster Wallace esplora anche la misura breve tramite l’esperienza delle “brevi interviste”. L’autore statunitense non risparmia neanche in questa sede i suoi giochi metaletterari, creando un’opera labirintica in cui testo e nota al testo creano una ragnatela da cui è letteralmente impossibile non lasciarsi catturare. Se volete avvicinarvi a Wallace vi consiglio di iniziare da qui e più precisamente dal racconto Per sempre lassù. In questa eccezionale prova di scrittura ci troviamo ad aderire perfettamente nella pelle di un ragazzino che, durante una giornata in piscina, deve buttarsi da un trampolino. Tutto semplice direte voi; non anticiperò nient’altro se non che quando c’è di mezzo il buon David Foster Wallace niente (ma davvero niente niente eh!) è semplice.

+1) Trilogia di New York – Paul Auster

Trilogia di New YorkEccoci finalmente arrivati al bonus! Restiamo nel paese a stelle e strisce con Trilogia di New York ( Faber and Faber 1987). Non si tratta propriamente di una raccolta di racconti ed è per questo che ho scelto di inserire questa trilogia come bonus. In questo libro troviamo tre storie, tre racconti lunghi, e sebbene essi siano l’uno legato all’altro, ognuno ha validità anche in quanto frammento a se stante. La grande protagonista, come si capisce, è New York, una città caleidoscopica e multiforme. I tre racconti narrano le stravaganti investigazioni di altrettanti personaggi, aprendo anche una finestra su prospettive di carattere esistenziale. Esemplare è la questione dell’identità che salta all’occhio soprattutto nel primo racconto, in cui il protagonista entra in contatto con un certo… Paul Auster! Se siete alla ricerca di un libro profondo, che vi dia da riflettere, che sia scritto magistralmente e che in più abbia la forma del racconto (se siete arrivati fin qui, evidentemente è questo che cercate), non attendete oltre e buttativi a capofitto su questi bellissimi racconti lunghi.

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Nato nell’autunno del ’96. Si è laureato in Lettere Moderne a Bologna ed è iscritto al corso di Editoria e Scrittura a Roma. Le sue due grandi passioni sono il calcio e la letteratura. Fa di tutto per trovare il tempo di scrivere e leggere. Il suo sogno è quello di lavorare con i libri e per cominciare vorrebbe risistemare quelli che torreggiano sulla sua scrivania e sul suo comodino. È attratto irresistibilmente dai libri nuovi, dalla sua ragazza e, inspiegabilmente, dalla metropolitana.

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