Il ventre di una cavalletta
di Donatello Cirone

Sono labirinti i miei sogni, e mi perdo
cieco sotto una pioggia delicata.
Nuvole.
Fumi sparsi in cielo disegnano strade
mai percorse e sentieri ancora da scoprire,
la notte la mangi come una cavalletta morbida,
senti il ventre molle che si schiude in bocca,
esplodono le sue viscereVersi dentro di te
e si attaccano al palato, sotto la lingua.
Dolce.
Ti appendi a una stella e dondoli nel vuoto.
Niente sotto i piedi e niente fra le mani,
a piedi scalzi ammiri la punta delle tue dita,
la tua caviglia, il vento ti smuove un pelo
uscito libero dalla narice destra.
Sale un brivido su dalle palle fino in bocca.
Si libera un grido di libertà.
Dondoli appeso a una stella, poi giù.
Giù verso l’alto masticando la cavalletta
e il suo ventre.