Notte stellata
di Emanuele Martinuzzi
Dopo il tramonto
occhi socchiusi
assorti nelle grevi nubi,
abitano con i riflessi di luna
la pianura confinata dai rivoli
blu profondo e grigio cenere,
cangianti nel firmamento
aspro di beatitudine,
e adagiati sui morbidi tetti
con le ventate in quiete.
Traboccano bagliori di stelle
in cerchi nell’oscurità,
gettati e fioriti sulla scia della brezza
dall’anima che non dorme,
estasiata com’è di bellezza
e di quotidiane semplicità.
Prima dell’alba
unghie ornate di terra e colore
possono graffiare lo specchio di Venere.
D’incanto in terrore,
usci sbarrati e finestre lontane
richiamano le tiepide lucerne delle sere,
il vago calore dei focolari.
La gelida solitudine di un cuore,
catturato da ombre infuocate
che non ascoltano la pace dei cipressi.
Poesia estratta da “Anonimi frammenti”