di Federica Sanguigni
Un anno di tutto e di niente.
Il tempo è trascorso
trascinando ogni cosa con sé.
Ho costruito argini resistenti
– sono brava in questo –
sapranno trattenere i ricordi.
La paura ha un po’ meno paura
il dolore mozza il fiato
– ancora –
ma questa
oggi
è la mia resa.
Accolgo il silenzio
un sorriso un fiore
una vecchia canzone.
Un libro lasciato in attesa.
E stringo io la mia mano
mentre nel mio tè solitario
annega una lacrima
– ancora –
Spengo la luce
e il nero delle vesti si confonde col buio.
È troppo tardi anche per morire.