di Alessandro Fanfarillo
Per natura un irrequieto vive di cambiamenti: il suo habitat non è la quiete, ma al contrario si nutre di quotidiani sconvolgimenti e cambiamenti di fronte. Per questo motivo la redazione dell’Irrequieto non si tira mai indietro e anzi, quando si tratta di affrontare nuove sfide, va a caccia direttamente nelle tane dei lupi.
Negli ultimi mesi nella nostra rivista sono cambiate diverse cose: da poco più di un anno a leggere e selezionare gli scritti c’è una redazione solida, concorde sulla linea editoriale e coesa come gruppo; sono nate rubriche degne di menzione, come Irrequietudini d’autore, nella quale Anna Mascia Verrillo intervista i più interessanti autori del panorama contemporaneo; la periodicità della rivista è cambiata, passando dalla pubblicazione mensile a quella trimestrale, con il proposito di dare alla luce numeri sempre più ragionati e curati; infine, l’Irrequieto ha dato vita a un podcast che lascia la parola direttamente agli autori pubblicati sulle nostre pagine, oltre che alla stessa redazione sempre desiderosa di stabilire un contatto con i propri lettori.
Ovviamente, questo non può bastarci: che Irrequieti saremmo se non fossimo perennemente alla ricerca di migliorarci? È per questo motivo che nel numero di aprile/luglio vogliamo introdurre due novità. In primis, la rivista sarà ancora consultabile online, ma potrete anche scaricarla e leggerla offline in qualunque momento, o stamparla in casa e averla nero su bianco: un piccolo passo verso la nostra amata carta. In secondo luogo, abbiamo deciso di recuperare una caratteristica che ci appartiene ma che finora era rimasta quiescente. Provate a sfogliare le pagine dei primi numeri dell’Irrequieto, troverete racconti, parole, proprio come nell’ultimo numero, ma le lettere si illuminano quando sono affiancate da un’illustrazione! Le nostre pagine brilleranno nuovamente del potere primordiale delle immagini grazie alle nostre illustratrici Graziella Azzolina, Chiara Romagnoli e Vera Taccani. Tre stili diversi, tre tratti unici e un solo scopo: ridonare all’Irrequieto la forza dirompente dell’immagine.
Con il numero 65 speriamo di aprire un lungo percorso in cui parole e illustrazioni, penne e matite, riescano a dialogare tra di loro, sempre inseguendo la creatività in ogni sua espressione. In tutto questo, l’unica certezza è che L’Irrequieto continuerà a cambiare rimanendo sempre il vostro fidato compagno di lettura.