Non ci sono più lune di miele
“Abbiamo discusso dell’Aldilà” di Paolo Pitorri
“Non ci sono più lune di miele,
anzi non ci sono più lune –
la marea non risale,
sono otto anni che non scopiamo.
Insopportabile il tuo alitare,
il tuo olezzo di cantina.
Ti accudisco come un bambino malato,
almeno un bacio.
Le tue vene non reggono, perdono sangue.
Ogni santo giorno pulisco le lenzuola
e ti faceva schifo il mio.
Mi fai pena – chi è ora la donna?
Voglio finirla qui è solo un castigo questo.
Ormai aspetto il tuo sonno per rinascere.
Ma sei tu quello che ha vinto…Continue reading
La mano straniera
da “Il Canto dell’eternità” di Francesco Conti
È la mano straniera
nel crepuscolo del senno
bagnata dal sole.
Potessi intingere il silenzio
nell’oscuro calamaio informe!
Sul trono purpureo e diafano
ciondola la mia lingua
biforcuta che ti sussurra:
vieni, o ambasciatrice di fuggevoli tesauri!
Il mondo è un catalogo riscritto
ogni giorno che le falangi
sopportano appena.
Ma è la mano straniera
nel crepuscolo del senno
bagnata dal sole…Continue reading
In altre parole di Eva Luna Mascolino
Vent’anni dopo (O. Henry)
Il poliziotto di ronda imboccò il viale in modo stupefacente. Era stupefacente per abitudine, non per dare spettacolo, dato che gli spettatori erano pochi. Non erano ancora scoccate le dieci di sera, ma gelide raffiche di vento piovigginoso avevano quasi svuotato le strade.
Controllando le porte mentre camminava, facendo roteare il suo bastone con movimenti intricati e abili, girandosi di tanto in tanto per lanciare il suo occhio attento ad ammirare la via tranquilla, l’ufficiale, con la sua aria da duro e la sua leggera spavalderia, era il ritratto di un guardiano della pace. Nella zona si facevano le ore piccole. Di tanto in tanto si vedevano le luci di un negozio di sigari o di un bar aperto tutta la notte; ma la maggior parte delle porte apparteneva ad attività chiuse da tempo.
Arrivato circa a metà di un isolato, il poliziotto improvvisamente rallentò. Sulla soglia di un buio negozio di ferramenta c’era un uomo magro con un sigaro spento in bocca. Mentre il poliziotto gli si avvicinava, l’uomo parlò con fare svelto.
“Va tutto bene, agente”, disse rassicurante…Continue reading
La lavandaia
di Enrica Gatti

Ho curato le tue ferite
le ho pulite con il mio sangue
una ad una
ho lasciato che tu scavassi nelle mie
più e più volte
sudata grondavo disperazione
sperando che tu la smettessi…Continue reading
Nel silenzio dei tuoi sospiri
di Donatello Cirone
come fossero voci
di un’allegria lontana.
Lascio l’anima a ciondolare
nella stanza umida del tuo cuore.
Resto nel silenzio, bagnato dal tuo profumo
con il capo basso e il fiato corto.
Respiro ogni tuo respiro
come fosse l’ultimo,
come se stessimo annegando
dentro la tazzina dei tuoi sospiri…Continue reading