Non ci sono più lune di miele
“Abbiamo discusso dell’Aldilà” di Paolo Pitorri
“Non ci sono più lune di miele,
anzi non ci sono più lune –
la marea non risale,
sono otto anni che non scopiamo.
Insopportabile il tuo alitare,
il tuo olezzo di cantina.
Ti accudisco come un bambino malato,
almeno un bacio.
Le tue vene non reggono, perdono sangue.
Ogni santo giorno pulisco le lenzuola
e ti faceva schifo il mio.
Mi fai pena – chi è ora la donna?
Voglio finirla qui è solo un castigo questo.
Ormai aspetto il tuo sonno per rinascere.
Ma sei tu quello che ha vinto,
ho cinquantotto anni e sono già morta.
Indosso un sorriso irrecuperabile,
una mezza luna a testa in giù.
Ho imparato a leggere gli astri
per parlare con i miei figli
mi sono aggrappata alle stelle
per vivere un incubo con te.
Fuori casa l’edera copre le finestre,
era il nostro simbolo nuziale, ricordi?
Fu buono per diciotto anni il letargo della lama che portavo in gola:
Ti dico basta, vattene, voglio vivere!”
Ma io so ché conficcata nella gola s’arrugginisce la lametta
e che mia madre non dice parola.