Numero 57 – DICEMBRE 2019

Bidibibodibibù

di Chiara Lecito

C’era una volta un Regno in cui sogni erano desideri e la realtà era un incubo.
In questo Regno viveva un Granduca, Venceslao, alto segretario di corte, che in quel momento osservava una ragazza impegnata a fargli la riverenza. Il Granduca teneva il gomito appoggiato a un bracciolo della poltrona, la caviglia sul ginocchio, il mento sostenuto dalla mano aperta. Era una posizione informale e scomposta, che lo aiutava a scaricare la stanchezza e a ribadire come funzionavano le cose: lui poteva stare seduto, lui aveva una posizione privilegiata, lui poteva fregarsene delle formalità.

La ragazza no…Continue reading


Il rumore della pioggia

di Fabio Merendino

Le giornate di pioggia in questo paese sono così, delle cartoline ingiallite.
Immobili.
Se non fosse per l’acqua che scende giù senza sosta sembrerebbero un olio su tela.
Sono le tre del pomeriggio, persino le lancette dei secondi sull’orologio della torre rimangono ferme.
Cammino sotto i portici per non aprire l’ombrello da cinque euro che un venditore ambulante mi ha rifilato a Milano, in fondo alla piazza vedo un bar aperto dove potrò starmene in santa pace per un po’. L’insegna, con le luci viola sulla scritta Big Bar, sembra quella di un Night, ma questo per ora non ha molta importanza.
Entro. Il locale è quasi vuoto, dietro al bancone c’è un barista vestito da pinguino, la camicia bianca sotto un gilet nero stride con l’aria stantia che si respira dentro. A un tavolo, una giovane coppia di fidanzati sembra giurarsi amore eternoContinue reading


In altre parole di Eva Luna Mascolino

Uso della Torre Eiffel per il 1900 (Alphonse Allais)

Al rischio di provocare un grande dolore a Maurice Barrès, le pubbliche autorità sembrano pronte a realizzare un’Esposizione Universale nell’anno 1900.
Non dirò niente di nuovo a nessuno aggiungendo che queste magnifiche giostre dell’industria internazionale saranno ospitate nei quartieri del Campo Marzio, del Trocadero e degli Champs–Elysées.
Si arriverà addirittura – mi viene da piangere – ad abbattere quella meraviglia di grazia e progettazione chiamata Palais de l’Industrie.
La questione della soppressione della Torre Eiffel ha scatenato non poca agitazione ai piani alti. (Può perfino darsi che quei piani alti non fossero altro che la terza piattaforma della torre stessa.)
Ne hanno discusso a lungo, a quanto pare.
Alla fine, dopo la riflessione di uno spirito giudizioso sul fatto che il consiglio della Legion d’Onore aveva lasciato la sua rosetta a Monsieur Eiffel, e che anche la sua torre si sarebbe potuta tenere lì, è stato deciso che non era ancora…Continue reading


Chicchi d’orzo tra le dita

di Chiara Marena   

In genere mi trovavo lì per le due e mezza. Quel giorno però ero in ritardo.
<<Sono già le quattro, lo sai?>>.
Mi accolse con poca enfasi.
<<E’ colpa del corteo…>>.
Mi ritrovai con disinvoltura in quell’approccio alla giustificazione.
<<Riuscivo a camminare a malapena…poi ha iniziato a piovere…>>.
Ma non gli stavo raccontando tutta la verità.
<<Mi sono precipitata qui appena la pioggia è diminuita d’intensità>>.
<<Asciugati bene allora, altrimenti ti prenderai un malanno>>mi disse con benevolenza.
Non mi capitava spesso che qualcuno prediligesse… Continue reading


Meridiana metallica

di Paolo Rolleri

Ammira la luna piena stasera

una strana coincidenza perfetta.

Vedi, della metallica lancetta

Cerere tenta l’anima austera.

Forse è la tua fine Primavera

fantasia grottesca e maledetta

nell’assenzio ricerco la vendetta

I Fiori del Male sacra preghiera…Continue reading


Pelle

di Celeste Zanzi

Insegna che una voglia ha la consistenza della pelle.

Elastica e intransigente, ti avvolge.

Se questa pelle è il mio contatto con l’eterno,

se questo eterno si esplica in pelle che protegge

nervi, suoni, muscoli, sillabe, organi,

non riuscire a prendere una decisione, capire

se il nostro sia o meno un inferno sempre in progressione

non rende meno necessaria…Continue reading


Aurea Mediocritas

di Mariachiara Lobefaro

Vivevo in una squallida soffitta

dai debiti e dall’affitto afflitta.

Così, quando m’apparve Spiritello

pensai: «Mai fu giorno più bello!

Egli è folletto della prava gente

e ne soddisfa i desideri eternamente.»

Tosto gli indicai la libreria:

«Che non sia fiction, ma la vita mia.»

Spiritello, solerte, mi fece il servizio

e la stramba avventura ebbe inizio:

non fece in tempo ad alzare un dito…Continue reading



Share