Numero 52 – Maggio 2019

In quel giorno tranquillo

di Paolo Pitorri

 

In quel giorno tranquillo

la terra cattiva e carnivora

mise un cappio al mio collo.

Ancora oggi quel giorno mi tira

come un cane – verso l’oscurità,

verso la nascita.

Quel buio l’ho toccato

uscendone senza respiro

masticando la terra:

ho visto denti mischiarsi ai sassi

le radici contorcersi nelle braccia dei morti

nell’elogio distruttivo della vita:

la metamorfosi della morte

la resa dei sorrisi dei pini

il nido dei vermi nella crepa del marmo

la luce negli occhi di Icaro.

Ho visto il nostro più bel fiore

nascere altrove, ma io

con le mie ali di cera,

sono pronto all’Apocalisse.

 



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