Numero 47 – Ottobre 2018

Sabato all’Ikea

di Lorenzo Mandalis

 

I

“Ikea” di Ikondigital

Nessuno di noi due credeva d’essere nel mezzo

del cammino della vita. La selva

però c’era. E noi ce la ritrovammo

davanti come un imprevisto.

Non come le solite strade

che eravamo abituati a percorrere

fianco a fianco lungo il mare

 

coi piedi affondati nelle conchiglie

e isole lontane che ci osservavano

come giganti rospi in uno stagno.

Siamo arrivati da un’entrata secondaria

e abbiamo fatto in fretta a perderci.

Gli alberi erano mobili bianchi

cassettiere taglieri posate frullatori ombrelloni.

Io ero molto confuso. Non mi orientavo.

Tutti gli altri sapevano benissimo

dove andare e come arrivarci.

Famiglie che costruivano così il loro futuro

e discutevano di comfort e design,

indicavano prezzi, confrontavano valori.

Progettavano vite riempiendo angoli della casa

e la commedia umana passava

anche per quelle strette vie

tra set di coltelli, cenci e pela patate.

Ero smarrito. E lei dov’era?

Tra la folla. Poco distante.

Si era fermata a guardare una cameretta:

una tenera scatola col letto a castello

scrivania e qualche sparso scaffale.

Mi sorrise.

Fu la solita dolcezza a ritrovarmi

tra le radure delle mie distrazioni.

Alla fine – mi sono detto –

c’è più futuro in uno di quei divani

che in tutte le mie malcerte visioni

di ombre e cose scadute. Sono questi oggetti

le nostre allegorie, gli scenari a cui aspirare:

la sera, il divano, la televisione, i cuscini

le lampadine da spegnere

prima dei sogni.

 

II

 

Carichi di roba abbiamo chiesto poi dove fosse l’uscita:

– Prendete la prima a destra dopo i taglieri

tagliate passando per le posate,

quando arrivate alle lavatrici

dirigetevi verso i materassi.

Lì vedrete il cartello con scritto Casse/uscita.

Seguitelo. Tranquilli, sembra complicato, ma ce la farete.

Tutto andrà per il meglio.-



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