L’Italia dell’alba
di Giuseppe Semeraro

Sul treno Terni-Roma all’alba
un sacco di clandestini tra cessi e sfilate mute
tra i corridoi si studiano i passi del controllore
ci si nasconde, si diventa ombre
si diventa invisibili, si sparisce.
È una danza continua di ogni giorno
trovare la forma di non esistere
o di esistere sul bordo di ciò che è civile.
Dal canto suo il controllore recita,
finge il suo dovere, non vede
esegue anche lui il suo balletto
compie il suo dovere umano.
Fingendo di non vedere,
fa del suo dovere un dono
una legge scritta dentro.
Concede al mondo una possibilità
incontrarsi prima della legge.
Buongiorno Italia dell’alba.