Sottobraccio a luglio nel panico
di Giuseppe Semeraro

Sottobraccio a luglio
nel panico, nell’angolo
per non saper tornare a casa
guardando il fiume
nei tuoi occhi di paura.
Riportatemi a casa
hai detto
e la voce ti cadeva
come una bambina
fragile e persa
nel tuo biondo stanco
dei pochi capelli
e c’era fiducia
verso di noi sconosciuti
un’aritmetica graziosa
tra te e noi
un salmo sussurrato
parole di pianto.
Ci hai detto della chemio
guardando nel vuoto
del tumore alla gola,
hai detto grazie
ancora e ancora grazie
mentre sparivi
con un filo di vita.