Cicala mon prochain
di Ferruccio Mazzanti

Per conquistare
specchi torbidi,
la febbre e i delitti,
questa vasta
nuda estate
dove ridesti
un labile giorno,
il labile velo,
le lusinghe
e i sensi
e griderei
senza più peso
dolce chi
non sa più giudicare,
e il pudore rivela:
non ho perduto ancora nulla,
guanciale: pilastro
di questo vasto lavoro
che è la notte,
e i ragni intessono,
consumando memorie
sui muri,
e canto e canto
mio unico amore.