Gravità zero
di Donatello Cirone

A Mawue
Mi torna sempre alla mente Ungaretti, non so perché. “Sono un uomo ferito/ E me ne vorrei andare/ E finalmente giungere, / Pietà, dove si ascolta/ L’uomo che è solo con sé. [1]” Non la conosco tutta questa poesia, troppo lunga per i miei due neuroni, troppo lunga per Ungaretti, forse. Troppo lungo il tratto che mi separa dalle altalene, troppo lungo il silenzio degli amici, troppo lungo il salmodiare dei sicuri, troppo corto il fiato, troppo lunga l’attesa. Troppe occasioni perse. Troppo indaffarati, tutti, a portarsi croci, a nascondere bestemmie. Troppo lungo il tratto che mi separa dal mare.
– A Gravità zero frate’ – così mi ripete Jer ogni volta che mi intravede. – A gravità zero frate’. Hai capito?
– Sì! Gli rispondo Sì, conscio del fatto che non lo capirò mai, e mi sta bene…Continue reading
i melograni
rubrica di Luca Saracino

ACCAMPAMENTO
Voglio accamparmi nel tuo cerchio, nello sguardo scaleno che posi sulla sera, sui tuoi divani soffici di cuscini sovrapposti con stoffe colorate, dal profumo di zafferano. Sotto il neon del cielo irreversibile dell’apocalisse voglio aggrovigliarmi a te..
MACERIES OSSIUM
Alla cripta dei Cappuccini ci sono tibie e scapole, teschi e vertebre a decorare i soffitti come fossero un cielo stellato..Continue reading
Feuilleton Il passaggio in macchina – parte nona
di Alessandro Xenos

Il cameriere aveva appena annunciato la fine del servizio delle bevande calde. Gli ultimi anziani avventori avevano lasciato il posto a chiassose orde di studenti. Alla terrazza de La pleine lune era l’ora dello chassé-croisé dell’aperitivo. Cinque giovani italiani armati di un mazzo di carte e una chitarra scassata si preparavano a una briscola con serenata improvvisata, un classico del lunedì sera universitario. Un po’ più lontano sedeva Adrien, l’inquilino cieco del secondo piano, assieme a due amici. Il più alto dei due aveva l’aria affranta e portava sul viso i segni di una colluttazione, un vistoso ematoma contornava il suo occhio sinistro. Estelle vedendolo, gli si fece vicino preoccupata..Continue reading
Ritratto di famiglia
di Mara Abbafati

Oggi la mamma ha preparato una merenda buonissima, pane burro e marmellata di fragole e mentre Leo addentava la fetta bella spessa, una goccia di marmellata è caduta sul tappeto bianco del soggiorno. Per non farla vedere l’ha subito spalmata ben bene con la scarpa da ginnastica e la goccia è diventata larga e piena di sporcizia che stava attaccata sotto la suola. Quando la mamma l’ha vista, qualche ora dopo, ha lanciato un urlo che ha fatto vibrare tutti i vetri delle finestre e io ho avuto un po’ paura, poi è sparita ed è tornata poco dopo con un secchio pieno di aggeggi e detersivi, si è messa in ginocchio davanti al tappeto e ha cominciato a spruzzare e sfregare ma la macchia appiccicosa è rimasta com’era, così ha preso il tappeto e lo ha portato via, non so dove, forse in lavanderia o nel cassonetto.
È ancora inverno, c’è sempre il camino acceso e dalla finestra alcuni giorni si vede la pioggia, a volte la grandine, addirittura la neve e spesso il vento che piega leggermente la magnolia ancora giovane al centro del giardino. Mi piace osservare la mia famiglia che la sera si siede sul divano..Continue reading
Appena la notte depone la sua pena
di Giuseppe Semeraro

appena la notte depone la sua pena
restano rumori nello stomaco
e si muove qualcosa dentro
un pugno che non dorme
un silenzio di conchiglia
un mare sotterraneo
l’universo delle viscere
e io sto lì, ascolto..Continue reading
In volo
di Donatello Cirone

Nelle sue pupille
crollato dentro
pesante
come una falena di pietra
gettata
in una pozzanghera di agosto.
Urlano le labbra, e le mani sudate
con il desiderio di diventare una sola acqua..Continue reading
La creatura intelligente
di Federica Gullotta

… Resisteva al caldo tremante,
e al freddo demente che sempre
inneggia al Caos –
non c’è preambolo, introduzione
o concilio: ci scrolla
dal collo taurino.
Di noi non mangia!..Continue reading
La nicchia
illustrazioni di Piero Mng e testi di Luca Saracino