Numero 19

Intermittenza

di Mara Abbafati

Stati di reatà apparente #3 di Luca Cini
Stati di realtà apparente #3 di Luca Cini

Lui aveva gli occhi belli e tirava le bottiglie vuote sulla sabbia del fiume insieme a me. Al dodicesimo lancio mi domandò se sapevo dove aveva messo l’albero di Natale, ma io a casa sua non ci ero mai stata.
«Perché adesso vuoi sapere dov’è l’albero di Natale?» chiesi io.
«Domani vengono i miei a cena e voglio che la casa sia bella».
A quel punto si agitò e volle andare subito a casa a cercare l’albero. Andai insieme a lui per aiutarlo e dopo aver tirato fuori tutto quello che c’era in cantina finalmente lo trovammo. Salimmo in casa e lo decorammo con le palline colorate e le luci intermittenti, alla fine eravamo affamati e mangiammo gli spaghetti al pomodoro. Non mi ero mai divertita così tanto, però non glielo dissi. Lavammo i piatti, io li asciugai e mentre appoggiavo le tazzine da caffè sul ripiano, suonarono al citofono: era la sua ex che voleva vendergli una polizza sulla vita. Se ne andarono in soggiorno a leggere il contratto dell’assicurazione, si chiusero dentro e mi lasciarono nell’ingresso, la luce era fulminata. Dopo un’ora capii che era il momento di andarmene, mi avvicinai alla porta del soggiorno per salutarlo, l’aprii piano per non disturbare e li vidi mentre litigavano: lei gli diceva che era pazzo e che non avrebbe dovuto fare l’albero di Natale, così lui iniziò a disfarlo. Richiusi la porta senza farmi sentire e andai via. In strada la gente ascoltava il concerto di Ferragosto.


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