i melograni
rubrica di Luca Saracino
Quasi primavera
Mia madre è arrivata puntuale guidando, col sedile tutto tirato all’indietro, l’auto di sempre. La macchina nuova ho pensato utilizzando un pensiero vecchio di quindici anni almeno. Indossava il cappotto arancio e passeggiando in strada dopo che con un’infinità di spiccioli avevamo pagato i due caffè mi ha detto che si stava proprio bene, si sente che è quasi arrivata primavera. Prima di ripartire mi ha chiesto se potesse farmi un regalo e mi ha dato una vecchia edizione della Bibbia. È tutto scritto lì dentro ha detto salutandomi con la mano fuori dal finestrino.
Autobus
Ho sognato la morte stanotte ma l’ho capito solo mentre mi svegliavo con le lacrime agli occhi. Cammino in terra straniera di notte e a un tratto vedo l’ombra di una donna svoltare un angolo e scomparire poi l’arrivo di un autobus. Mia sorella all’apparenza distratta dalla fabbricazione di una sigaretta mi invita a salire rassicurandomi che lei sarebbe salita alla fermata successiva. Attraverso i vetri mentre l’autobus deserto si avvia nel silenzio vedo le sue lacrime prima che intorno sia soltanto buio.