A un marciapiede senza figli
di Giuseppe Semeraro

a un marciapiede senza figli
come un cane senza patria
senza l’ideale regno celeste
schiavo di una cometa resa
mentre imbianca il sorriso
voce del verbo credere
voce del verbo sbattere
col muso smilzo del cane
con i tacchi del morto prima
col fiato santo dell’amico
col vestito buono di lumaca
io e la voce del tempo che fu
straniero con la rissa nel cuore
ogni tanto un bel film negli occhi
una canzone nel mettere il passo
una preghiera nel graffiare la pietra
un ballo per corteggiare le nuvole