Parlami d’altro!
di Luigi Balice

I topi escono uno alla volta tirandoli dalla coda
Infame incoerenza di chi li ha nascosti sotto il cuscino
Sonni tranquilli, poi al gala dei sogni improvvisati di impostori contastorie
Morte a mezz’asta dopo l’invasione
domata, stordita, imbottita di pillole tranquillanti.
Però mordono sempre, rodono tutto,
giù tutto, meglio la tenda che la casa
tanto la si può condividere anche con i santi
mondani fuorvianti ideoassassini
cresciuti a biberon e impedimenti,
affannati ricercatori di distruzione disfunzionale
Marciume cronico introspettivo che porta dritti all’uscita
Rivoltati contro? piuttosto come frittate.
Assumere. Assumere damigelle da clonare
che ci accarezzino la notte quando i topi ci ficcano i denti nel lobo frontale
Ci vorrebbero donatori di buonismi anziché padri e madri
Ci vorrebbe un bidet sporco di terra o una ferramenta
tutto ritornerebbe a girare anche senza chiavistello
come se si scalassero gradoni di cemento in ginocchio
liscio, tutto liscio come le finalità, e gli angoli da smussare solo da fuori.
E dentro? La pioggia arriccia il pelo dei topi che si moltiplicano
mangiano e fiutano carne viva, addentano quello che prova a non compromettersi
quello che vende sogni come candele da accendere sotto immagini della madonna.
E basta sti commercianti della cultura, sti parcheggiatori abusivi di pulpiti in legno massiccio
che se li tengano in casa i loro comizi, noi vogliamo solo poeti
che da lassù possano vomitare sui fedeli
Meglio essere zingari da domenica pomeriggio, quelli che rubano i pomodori da sopra la focaccia
Tanto chi gli corre dietro?
Dovremmo semplicemente liberarci dalla paura e invece arriviamo ai ferri corti con l’intenzione
arriviamo prima o poi al punto di rottura e si scatena l’inferno nelle nostre miserie.
La liberazione che passa dai compromessi è un treno senza fermate, un cavallo con i paraocchi,
destinazioni monche.
Tutto parla da me. Farina del vostro sacco. Allora assumere!! Assumere portavoce capace di tagliare contropelo le false possibilità.