Mimì non raccoglieva calle
di Donatello Cirone

Si erano appassite le calle e la terra sotto di loro urlava la sua voglia d’acqua, un vaso di plastica imprigionava tutt’e due come una poesia dentro una bottiglia di rum, il fiume a pochi metri da loro scorreva pieno. Serena si bagnava i piedi bianchi, lunghi e affusolati, le unghie curate come del resto tutto il corpo, i capelli lunghi mossi dal vento si perdevano nell’aria come i tentacoli di una medusa in un mare pulito, senza rumori e senza trivelle, scosso da correnti e vortici, stracolmo di vita, cristallino come l’anima di Giovanna che a valle si lavava i capelli, si massaggiava il capo delicatamente, le ginocchia sopra le pietre le facevano male, il sole batteva forte sul suo collo, lo riscaldava e splendeva come i pochi anni che portava addosso..Continue reading
i melograni
rubrica di Luca Saracino
In città d’estate
In città d’estate ci sono soprattutto le ruspe immobili ai bordi delle strade.
Ci siamo poi: io, la noia, le zanzare, i marciapiedi. Ci sono gli anziani senza i soldi per la casa di cura.
Un negozio su tre in agosto resta chiuso, così dice il giornale, da alcune auto potenziate fuoriescono le hit del novantasei..
Prima elementare
Il più bel ricordo che ho riguarda il ritorno a casa da scuola in pulmino in prima elementare. Il bidello che sedeva accanto..Continue reading
Feuilleton Il passaggio in macchina – parte seconda
di Alessandro Xenos

Aprendo il portone dell’edificio per poco Claire non si fece investire da Adrien, l’inquilino cieco del secondo piano. Adrien aveva l’abitudine di scendere le scale di corsa canticchiando arie di opere ottocentesche senza prestare attenzione agli eventuali rischi per sé e per gli altri. Esperto di informatica, pianista, cantante con una certa predilezione per il falsetto, consumatore assiduo di cannabis e vino rosso, omosessuale senza complessi, Adrien era senza dubbio il personaggio più sgangherato e interessante del palazzo..Continue reading
La solita palla da basket sotto braccio
di Luigi Balice

Parole come schianti da destra, da sinistra,
buone solo a farci sputare fiato in cambio di dosi di whisky
non afferrano i momentanei affanni per inchiodarli al muro e
baciarli
ma lasciano fluttuare sguardi per farci diventare pietosi
collezionisti di ansie
e si finisce per sognare quartieri bui che saranno prima o poi
riaperti al traffico..Continue reading