Feuilleton Il passaggio in macchina – parte prima
di Alessandro Xenos

Incuranti della canicola, centinaia di turisti si ammassavano in cerchio intorno agli artisti di strada sullapiazza della Comédie. Gli indigeni osservavano la scena scambiandosi sguardi a metà tra l’ammirazione per i saltimbanchi e la pena per quei tonti di parigini, come venivano definiti tutti i vacanzieri in ciabatte e abbronzatura da insalata, dalle risate troppo entusiaste per sembrare vere. Proprio davanti a un capannello di inciabattati con la visiera, un gruppo di vecchietti approfittava del fresco dei nebulizzatori del Grand Café ingurgitando pastis a 40° e scommettendo su quanto tempo ci avrebbero messo le belle parigine a liberarsi di quelle facce da lumaca dei loro fidanzati. Frenetici, suscettibili, ma ricchi e facilmente abbindolabili, i parigini erano l’argomento madre di tutte le discussioni da bar, soprattutto da quando un anno prima la squadra della città aveva battuto l’odiato PSG aggiudicandosi il campionato di calcio. Era un lunedì pomeriggio come tanti altri nella lunga estate di Montpellier.
Da quando vi si era trasferita, Claire aveva cambiato le proprie abitudini e ormai non riusciva più a concepire l’impazienza tipica della capitale. Aveva imparato a godersi i momenti di noia, a ridere delle proprie sventure e a procrastinare in maniera razionale tutti gli impegni sgradevoli che la sua età le imponeva. Appena laureata in storia contemporanea, aveva deciso di approfittare dei mesi estivi per andare a trovare tutte le persone che conosceva nel raggio di 1000 km prima di mettersi alla ricerca di un lavoro, che tanto, sapeva, non avrebbe trovato continuando a stare al Sud. Come prima tappa aveva previsto di tornare nella banlieue parigina per festeggiare i suoi 25 anni in famiglia, ma come al solito aveva scelto di non occuparsi dell’acquisto del biglietto del treno fino al giorno della partenza. Qualcuno avrebbe avuto un imprevisto dell’ultimo minuto e le avrebbe venduto il proprio biglietto a un prezzo stracciato. Evidentemente quel giorno anche le disavventure erano in vacanza perché Claire passò quasi due ore seduta al Grand Café a cercare annunci online senza successo. Convinta della necessità di riformulare la sua teoria sulla procrastinazione razionale, spostò le sue ricerche su un sito di covoiturage, come chiamano in Francia questo tipo di community di conducenti e passeggeri pronti a condividere un po’ di tempo con un perfetto sconosciuto per risparmiare qualche euro sulle spese di un tragitto in auto. Non dovette cercare molto, il primo annuncio sembrava fatto per lei: Nicolas, 23 anni, conducente esperto, tragitto Montpellier-Parigi, tempo stimato 8 ore. Perfetto, pensò, lo chiamo subito.
– Pronto Nicolas?
– Sì?
– Ciao, sono Claire, ho visto il tuo annuncio per il tragitto Montpellier-Parigi delle 4.
Hai ancora posto?
– Sì sì…dove abiti?
– Sto a Figuerolles, ma in questo momento sono in centro, dimmi te dove ti torna piĂą comodo incontrarsi.
– A Figuerolles va benissimo, io sto lì vicino. Ci vediamo in piazza Salengro davanti al panetterie?
– Qual è la piazza Salengro?
– Quella dove fanno il mercato…
– Ahhh! E dillo subito, mica lavoro al Runner Pizza! (risata compiaciuta) … scherzo dai, è che non mi riesco mai a memorizzare i nomi delle vie. In piazza del mercato va benissimo.
– (Risatina imbarazzata) Ok, allora a dopo.
– A dopo, ciao!
Dai, sembra simpatico, si disse. Chiese il conto facendo il gesto internazionale dell’autografo e sistemò il portatile nello zaino. Pronta, ho il tempo di ripassare a casa per salutare Estelle, la coinquilina, e poi via verso il grigiore parigino…
(continua sul prossimo numero)