Πνεῦμα
di Emanuele Martinuzzi
Dimmi l’enigma,
folle piuma
a digiuno
nelle boccate d’aria,
in arpeggio di orazioni,
custode dell’acropoli
ovattata
dalla brina.
Sei l’elemosina del sole
affogata nella coppa
in trambusto d’amnesia,
quando non sono ancora
sorso crepuscolare.
In picchiata
nel palato ceruleo
il sosia del cielo
farnetica
verbosamente,
echeggiando nella cupola
dove rintocca
una lingua di nube.
Poesia estratta da “Dopo il diradarsi, la nube”