Le diroccate case dei poeti nomadi
di Donatello Cirone
Le stanze dei poeti sono
anguste e strette con
il pavimento ruvido e
bianco scricchiolante
con le assi di legno tarlato.
Sui soffitti delle stanze dei
poeti corrono liberi leoni
rincorsi da gazzella affamate,
cicale mute e coccodrilli
sorridenti, si arrampicano
sulle grosse ginestre scoiattoli
innamorati e leopardi con in
groppa bisonti ladri.
Nei laghi dolci squali dalle
pinne nere e carpe senza spine
sguazzano tenendosi per
le branchie chiuse.
Nelle stanze dei poeti s’aggira
l’allegria con indosso un vestito
nudo ed un maschera di cartone.
Nelle stanze dei poeti i sogni
si riducono e le puzze si colorano
ed i fiori crescono fra i capelli.
Nelle stanze dei poeti il mare
riempie a metà una bottiglia
finita di vino.