Curriculum Vitae
di Alessandro Xenos

Nasce a Ferrara il 2 agosto 1977 da famiglia borghese di modesti principi morali. i genitori gli trasmettono soprattutto il loro incommensurabile amore per la vita. non specificando però poi cosa sia veramente la vita. così trascorre l’infanzia in uno stato di pura incoscienza allietato solo dal dolce sollievo di non aver responsabilità verso il resto del mondo. borghesi d’idee e non nel cuore o viceversa i primi pannolini indossati all’età di 1 anno, voglia di cagare repressa nel sonno. e su su cresce nella luce materna. a nove anni s’accorge d’aver cagato per nove anni e sente il bisogno di cambiare. seguono due anni di abbandono nella stitichezza militante, che però viene presto repressa dalla cucina esotica degli zii a cui non è concesso dire di no.
Ad undici anni scopre di avere un pisello e subito pensa a come liberarsene. in un primo momento tenta di strapparselo ma un’erezione vanifica tutti i suoi sforzi rivoluzionari. comunque non demorde e da quel giorno decide che finché non vincerà la lotta sarà in rivoluzione permanente. tutte le mattine alle otto. il suo carattere deciso alle medie gli vale l’appellativo di ‘schiacciasassi’.
a dodici anni dedica la sua prima poesia al campo in fiore di fronte alla sua finestra. qualche giorno dopo è costretto a revisionarla e a dedicarla alla calcina e agli operai che lavorano sull’excampoinfiore di fronte alla sua finestra. arrivato a quindici anni si accorge di aver già scritto venti versioni della sua prima poesia e decide che è arrivato il momento di cambiare casa. abbandona la famiglia e si trasferisce a Bologna. lavora prima nel settore tessile imparando a scucire soldi alle turiste americane, ma poi sentendo alla televisione che il settore è in crisi cerca un altro impiego più redditizio. lo trova in un’agenzia matrimoniale che gli garantisce un mensile a patto che lui faccia fallire almeno quattro matrimoni il mese. abile attore e scaltro truffatore inizialmente si spaccia per il figlio segreto di uno dei due coniugi ma presto si accorge che potrebbe trarre maggiore beneficio. sfruttando la sua illuminante bellezza si lancia in appassionati corteggiamenti che gli frutteranno nel giro di mezzora il suo primo bacio, il suo primo pompino, la sua prima scopata e la sua prima sigaretta. estasiato dall’esperienza decide che non può più proseguire la rivoluzione permanente da solo e da quel momento si reca a lavoro tutte le mattine alle otto.
viene eletto impiegato del mese per due anni consecutivi e la sua foto entra nell’albo d’oro dell’agenzia matrimoniale. questi successi lo gratificano e gli fanno pensare che lui è in grado di cambiare le cose. vorrebbe cambiare tutto. i cessi della stazione la barba di fidel il sistema pensionistico la tassa sui rifiuti insomma proprio tutto. ma quando gli viene detto che il mercato è saturo perché ha fatto fallire tutti i matrimoni della città è costretto prima di tutto a cambiare il suo lavoro. così oltre a lavorare per l’agenzia si mette in proprio e sfruttando la sua esperienza rivende ai mariti informazioni riservate sulle exmogli. compleanni colore preferito segni particolari. tutto ciò che serve ad un uomo per riconquistare la propria donna. l’idea si dimostra geniale. il mercato è vasto e lui ne ha il monopolio.
presto in tutta la provincia di Bologna tutti i matrimoni falliti si ricompongono ed egli mantiene il primato nell’agenzia. questa sua magnifica azione sociale viene riconosciuta anche dal vescovo che lo nomina ‘difensore cittadino della sacra famiglia’ e si offre di pagargli gli studi superiori che egli non ha mai terminato. ringrazia si inchina e riverisce ma chiede di poter passare direttamente all’università. non ha tempo da perdere. il vescovo si imbarazza scuote la testa s’incupisce ma alla fine il modo per farlo approdare alla facoltà di economia lo trova.
quelli dell’università sono anni stupendi. feste bevute scopate multispecie tutte e tre le cose contemporaneamente e il tutto senza dover abbandonare il suo lavoro. ogni mattina alle otto è in casa di una bella bolognese per provare a riavviare gli affari. trascorre così due anni di intensa attività che però non giovano alla sua salute. stressato e malandato decide che è l’ora di laurearsi. quindi organizza un’assemblea con il rettore i professori e le segretarie tutti legati a lui per motivi professionali per annunciare la sua imminente laurea con il massimo dei voti. nell’aula tutti applaudono e si congratulano. il rettore invece si avvicina e dice che non può farlo. lui lo accusa di essere un materialista esacerbato dalla propria voluttà e gli ricorda che il giorno dopo sarebbe stato il compleanno della moglie. il rettore si stupisce per le belle parole e si congratula anch’egli.
vanità voluttà materia che si spande sulle idee e che mi imbriglia le mani tu ti spendi in dissapori sulle nobili emozioni.
tutta la città è in festa. il sindaco indice una notte bianca di baldoria collettiva. le donne ballano gli uomini un po’ meno. richiamati dalle luci accorrono in migliaia dalla provincia. è emozionato da tanto affetto. si apparta in un angolo e scrive la sua seconda poesia. parla di quella città di quelle donne e delle facce incupite dei mariti. vuole bene a tutti. li ama. e per questo ha deciso che un giorno saranno tutti ripagati. nel frattempo però chiederà un prestito per avviare la sua carriera.
si guarda intorno. nessuno lo osserva forse si sono dimenticati di lui. scivola dietro un furgone e si dilegua in una via. arriva nella casa dell’assessore Balà, in quella del generoso Dottor Papello, in quella dell’Ing. Tognassi, in quella del conte Bardazzi, e poi via via raggiunge tutte le mete più ambite. si ferma solo di fronte a Battiato sparato ventiquattroresuventiquattro a volumi che sono crimine contro l’umanità dalla casa di cura ‘La cura’. lì non può razzolare niente. è troppo rischioso. decide comunque che un giorno ritornerà per parlare di nebulose ed ermeneutica con uno di quei vecchietti insonni.
è mezzanotte. con tre sacchi di gioielli e contanti si dirige alla stazione per l’ultimo treno. la città è ancora in festa. sulla strada incontra solo qualche emarginato convinto di non aver ricevuto l’invito. nessuno bada a lui, nemmeno quando sale sulla carrozza di prima classe. destinazione modena. Finisce così la prima fase della sua vita. A soli diciotto anni.
E’ il 1995 e l’Italia è ancora sconvolta dalla bufera di Mani Pulite. molti se ne sono andati. alcuni sono rimasti, ma aspettano. così nessuno sa più a chi rivolgersi, non si sa chi è pulito e chi è intercettato. ci si muove con sospetto. in questo clima solo un giovane intraprendente può ricucire gli antichi legami. e lui è lì, pronto a fare affari. in qualche giorno entra nel giro dei malaffari modenesi. in un mese già controlla il racket delle auto di un russo, le partite di droghe altoatesine e il giro di prostituzione delle arance. ma quello che più gli rende è l’imprenditoria. demolisce e costruisce centinaia di società per conto di grandi affaristi che si vergognano a mettere il proprio nome. e lui non si vergogna. non si è mai vergognato. tutti lo adorano. qualcuno propone anche di farlo sindaco. ma poi ci ripensa perché il suo nome non deve essere associato ad un così brutto mondo. lo vogliono tutto per loro.
in un anno diventa capomastro di 34 cantieri, consulente sanitario e manager di successo di una gelateria di certi suoi amici venuti da lontano. gli regalano una stazione radio e una villa nella campagna imolese. mangia di lusso e non si tratta peggio nella scelta delle compagne. è al top. con mille impegni ma soddisfatto. scopre finalmente qual è la vita che fa per lui. dimostra le sue grandi doti nell’arte del vivere. ecco cosa intendevano i suoi genitori. trascorre così i quattro anni successivi.
alle soglie del duemila è ormai un uomo. ben fatto. con molte conoscenze e la fedina penale pulita. quello che si direbbe un brav’uomo. conosce meglio in quegli anni il mondo della religione. si attarda a sera con vescovi animisti e con predicatori serpintasca. discute di questioni morali e di problemi liturgici. “prima i soldi e poi la ragazza”. è un ambiente che lo affascina. decide anche di pregare. ma non sa scegliere qual è il dio che preferisce. dopo una consultazione con il suo amico Giampi decide che pregherà quello più figo. vince ovviamente Zeus. e senza grandi rivali.
con il dio ha le spalle coperte e sa che può andare avanti. così decide di estendere il suo business a tutta la regione. non è facile perché ci sono ancora brave persone. ma lui conosce chi le comanda, le brave persone. e così fa. nessuno osa ostacolarlo. per il bene della nazione. i politici con cui aveva mercanteggiato adesso li affronta a muso duro. e siccome loro il muso lo hanno dietro la testa non si accorgono della sfida e lo accolgono a braccia aperte. evviva! vince facilmente. e facilmente viene anche invitato alla camera, al senato, all’inaugurazione delle nuove sedi del sindacato, della banca polare artica, del kkk, di un cpt e del palazzo di giustizia. è ovunque la mondanità lo richieda. non va però in televisione. non gli piacciono le telecamere. diventa famoso tra i famosi. ma è ancora sconosciuto agli ignoti.
nel frattempo diventa esigente e pretende molto dai suoi subalterni. tutti lavorano volentieri per lui. ma non proprio tutti. un boss non ci sta. cerca di rubargli la scena. lo diffama e gli soffia gli affari. prova anche a dormire con la sua donna. quando lo scopre perciò va su tutte le furie e lo condanna a morte. sarà messo per 6 mesi in carcere.
il boss ovviamente muore. ma lui per la prima volta si sente triste. scrive una poesia:
Non conto le lacrime
che mi guastan le scarpe
a vederti l’età
dai lombrichi nel pancreas.
Ho sempre pensato
che sono meglio le rughe.
E’ triste, molto triste. la polizia invece è incazzata, molto incazzata. decide allora che un viaggio lo renderà più sereno. vola in più luoghi. prima in germania. poi in chile. in argentina. alla fine si stabilisce in quebec. lì passa due anni tranquilli. dai pionieri americani impara come masturbarsi con l’olio di foca. capisce che il futuro passa anche da quella straordinaria pratica. ma ancora il mondo non è pronto.mentre aspetta il momento buono si butta nel porno su internet. con due ragazze ben remunerate e un fallo di gomma costruisce ben 290 siti. ne diventa il leader mondiale. è un re.
nel frattempo in italia ci sono stati 3 condoni e 15 amnistie. anche per i reati futuri. decide che è l’ora di tornare. come prima cosa va a trovare i suoi amici di bologna. ma scopre che sono ancora incazzati da quel piccolo incidente di molti anni prima. lui cerca di spiegare che anche secondo la legge non ha fatto niente. ma i bolognesi son duri si sa. e allora li ripaga con un nuovo stadio. bello, colorato, con poltrone di piume. tutto in amianto. ma non si vede. i bolognesi sono di nuovo contenti e le bolognesi anche di più. inutile chiedersi con chi passino le domeniche pomeriggio.
dal 2006 al 2008 è capo degli artigiani, degli operai, di un team di moto e del partito oltranzista. sì, finalmente entra anche in politica. del resto chi meglio di lui conosce la società? vince le provinciali e le regionali e adesso punta alle nazionali. è sempre in campagna elettorale. bacia tutti. ama tutti. e tutti lo amano. feste mostre cene funerali. deve essere con tutti.
in un tutto questo trambusto gli viene voglia però di fermarsi. vuole lasciare qualcosa di indelebile nel mondo. non sa cosa esattamente. una voce dentro di sé gli suggerisce un figlio. ma la voce viene subito strozzata. vuole lasciare qualcosa che per tutti sia veramente importante. pensa per un intero giorno e poi un altro. e alla fine decide…scriverò un curriculum vitae!