Colui che chiamate Celeste
di Alessandro Xenos

Accade che i sogni
siano spesso lontani
e che le notti
si tramutino in giorni.
Sono solo
e in mezzo a voi
metto in gioco la mia chioma,
i miei vestiti
e questi miei occhi stralunati.
Avete riso
e con le vostre chiome,
i vostri vestiti
e i vostri occhi normali
continuate a distillare pietà.
Accade che le paure
siano spesso vicine
e che la sabbia
si tuffi nel mare.
Ho un cuore
e la voglia di possedere tutto
forse un’anima
e la voglia di non averla.
Mi sono spogliato
della mia consumata età.
E mentre guardate
il mio corpo nudo
ho il nobile desiderio
di non capire
per farla finita con tutto.
Accadrà.