Editoriale
di Alessandro Xenos

Ho sempre avuto difficoltà a associare una voce a un volto, un abito a uno sguardo, un paesaggio a un pensiero, e mi rendo conto che di un evento passato non sono in grado di distinguere le verità dell’epoca da quelle di oggi. Per questo forse iniziai a scrivere una quindicina di anni fa. Scrivere non per mummificare il passato, ma per ricordare i dettagli di storie altrimenti inenarrabili. Rivendicavo con forza la mia discendenza da quella stirpe millenaria di oratori a basso costo, maestri della piaggeria e dell’inghippo, ma allo stesso tempo sentivo la necessità di condividere..Continue reading
Monocromie
di Donatello Cirone
La cittĂ si era svegliata il 4 dicembre 1989 dopo un lungo e tranquillo sonno, tutti i suoi felici abitanti camminavano spensierati. I bambini giocavano ai bordi delle strade, tutti passeggiavano dalla mattina alla sera sempre sorridenti, le donne si davano la cipria e gli uomini si sentivano forti e belli, i vecchi si godevano la pensione in compagnia. Il sindaco, con la sua fascia monocolore, passava e ripassava dal centro, Verducola era magnifica. Il vice sindaco invece si metteva le dita nel naso e poi le leccava. Verducola era magnifica. Tutto andava bene, il monocromo regnava egemonico sul suo suolo. Verducola era magnifica. Si respirava un’aria di pace e tranquillitĂ . Verducola era magnifica. Il verde era ovunque dagli alberi in fiori alle pareti delle case, dai cessi ai tetti, dal vomito ai peli delle ascelle delle verducoline, belle, giovani e serie. Verducola era magnifica. Le nuvole erano perfette e la pioggia non era piĂą violenta, dopo che il vigile Alberto aveva multato il Buon Dio per aver fatto straripare il Giussanino, un affluente del Tò…Continue reading
Trifogli
di Luca Saracino

La domenica prima di sera passeggio lungo la strada che corre dietro casa e per un tratto costeggia la ferrovia. Arrivo fino al giardino dei cipressi dove i bambini vanno a cacciare i grilli e soffiano via l’infruttescenza dei denti di leone. Se ci sono i cani a correre e latrare torno indietro e non mi siedo sulla panchina di granito. Quando ancora ci vedevo bene, accovacciato in mezzo all’erba, cercavo i quadrifogli perché mi dicevo che avrebbero portato fortuna ma non ne ho mai trovati..Continue reading
La spesa della carta
di Luca Saracino
L’ultima volta che ho visto mio padre contento per l’acquisto di un oggetto è stato quando comprò il martello pneumatico nuovo. Mentre lo scartava in sala davanti alla stufa accesa, ancora una volta sentì di doversi giustificare: devo proprio finire di abbattere la montagna di acciaio che di notte è cresciuta davanti a casa. Ieri col babbo siamo andati al.. Continue reading
Ossequi
di Luigi Balice
Cambiare tempi per smuovere stagnanti credenze
Staccarsi a pezzi da muri fradici di capri espiatori
Diventare refrattari a ossequi barattati con buste paga…Continue reading
Schegge molli
di Donatello Cirone
Frastuono cupo della notte.
Schegge molli di luce sgusciate
nella stanza, dipinta a cielo stellato.
La cittĂ prende fiato, le violenze non cessano,
aumentano e le urla straziano le carni di chi
si muove solo sulle nuvole.
Il fiato è corto, la città stanca.
Cola il giorno in questa stanza presa in affitto…Continue reading