Numero 8 – MARZO 2015

Editoriale

di Alessandro Xenos

Signora luna di Giulia Custodi
Signora luna di Giulia Custodi

Ho sempre avuto difficoltà a associare una voce a un volto, un abito a uno sguardo, un paesaggio a un pensiero, e mi rendo conto che di un evento passato non sono in grado di distinguere le verità dell’epoca da quelle di oggi. Per questo forse iniziai a scrivere una quindicina di anni fa. Scrivere non per mummificare il passato, ma per ricordare i dettagli di storie altrimenti inenarrabili. Rivendicavo con forza la mia discendenza da quella stirpe millenaria di oratori a basso costo, maestri della piaggeria e dell’inghippo, ma allo stesso tempo sentivo la necessità di condividere..Continue reading →

 

 

 


Monocromie

di Donatello Cirone

La cittĂ  si era svegliata il 4 dicembre 1989 dopo un lungo e tranquillo sonno, tutti i suoi felici abitanti camminavano spensierati. I bambini giocavano ai bordi delle strade, tutti passeggiavano dalla mattina alla sera sempre sorridenti, le donne si davano la cipria e gli uomini si sentivano forti e belli, i vecchi si godevano la pensione in compagnia. Il sindaco, con la sua fascia monocolore, passava e ripassava dal centro, Verducola era magnifica. Il vice sindaco invece si metteva le dita nel naso e poi le leccava. Verducola era magnifica. Tutto andava bene, il monocromo regnava egemonico sul suo suolo. Verducola era magnifica. Si respirava un’aria di pace e tranquillitĂ . Verducola era magnifica. Il verde era ovunque dagli alberi in fiori alle pareti delle case, dai cessi ai tetti, dal vomito ai peli delle ascelle delle verducoline, belle, giovani e serie. Verducola era magnifica. Le nuvole erano perfette e la pioggia non era piĂą violenta, dopo che il vigile Alberto aveva multato il Buon Dio per aver fatto straripare il Giussanino, un affluente del Tò…Continue reading →

 


Trifogli

di Luca Saracino

Pas Ă  emporter di Charlotte Audureau
Pas Ă  emporter di Charlotte Audureau

La domenica prima di sera passeggio lungo la strada che corre dietro casa e per un tratto costeggia la ferrovia. Arrivo fino al giardino dei cipressi dove i bambini vanno a cacciare i grilli e soffiano via l’infruttescenza dei denti di leone. Se ci sono i cani a correre e latrare torno indietro e non mi siedo sulla panchina di granito. Quando ancora ci vedevo bene, accovacciato in mezzo all’erba, cercavo i quadrifogli perché mi dicevo che avrebbero portato fortuna ma non ne ho mai trovati..Continue reading →

 


La spesa della carta

di Luca Saracino

L’ultima volta che ho visto mio padre contento per l’acquisto di un oggetto è stato quando comprò il martello pneumatico nuovo. Mentre lo scartava in sala davanti alla stufa accesa, ancora una volta sentì di doversi giustificare: devo proprio finire di abbattere la montagna di acciaio che di notte è cresciuta davanti a casa. Ieri col babbo siamo andati al.. Continue reading →


Ossequi

di Luigi Balice

Cambiare tempi per smuovere stagnanti credenze

Staccarsi a pezzi da muri fradici di capri espiatori

Diventare refrattari a ossequi barattati con buste paga…Continue reading →


Schegge molli

di Donatello Cirone

 

Frastuono cupo della notte.
Schegge molli di luce sgusciate
nella stanza, dipinta a cielo stellato.

La cittĂ  prende fiato, le violenze non cessano,
aumentano e le urla straziano le carni di chi
si muove solo sulle nuvole.

Il fiato è corto, la città stanca.

Cola il giorno in questa stanza presa in affitto…Continue reading →