Numero 16 – DICEMBRE 2015

La ragazza del 65

di Donatello Cirone

Luce da io non ho risposte da dare di Luca Cini
Luce da “io non ho risposte da dare” di Luca Cini

Il bus arrivava sempre con un ritardo che oscillava fra i 3 e i 121 minuti, le scuse erano tante: il traffico, i lavori mai finiti, le vecchie sulle strisce da dover per forza scansare, i ciclisti che invadevano le corsie mentre mangiavano bistecche sul manubrio, i bimbi che giocavano a palla. La veritĂ  tutti la conoscevano, un po’ si incentivava il trasposto privato, un po’ era semplice inefficienza, fatto sta che Lorenzo aspettava sempre: un bus, un vero lavoro, un amore, l’abbraccio di un amico.

Regalava ormai quasi un’ora al trasporto pubblico urbano e non ci poteva fare niente, come per tutto il resto.

Sveglia e caffè, cesso, doccia, denti.. Continue reading→

 

 

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i melograni

rubrica  di Luca Saracino

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SAINT MARY

C’è un mezzo arcobaleno in cima alla stanza mentre fumo alla finestra, appese alle maniglie dell’armadio le gruccespoglie hanno forma e colore diverso e sciupano ogni simmetria..

Inizio

Tutto è cominciato con un dolore a una spalla. All’inizio non si capiva ma poi il dottore ha detto osservando di sbieco la lastra: è un cancraccio.. Continue reading→

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Feuilleton Il passaggio in macchina – parte quinta

di Alessandro Xenos

Episodi precedenti

light stripes di Luca Cini
light stripes da “different dimension” di Luca Cini

Per qualche secondo la vista le venne a mancare, la rabbia le gonfiava gli occhi e le tempie. Fu l’abitudine a riportarla a casa quasi priva di forze. Per la prima volta Estelle si sentiva impotente di fronte agli eventi della sua vita. L’uomo con cui aveva condiviso gli ultimi due anni era sparito ancora una volta dietro vaghe parole che avevano l’odore dell’ennesima impostura. Mise in carica il cellulare e si sdraiò sul divano con lo sguardo puntato al soffitto. Ripensò alla telefonata di qualche ora prima, le poche parole scambiate e le sue grida che non sembravano raggiungerlo. Di colpo balzò in piedi e si diresse verso la camera da letto. Rovistò nell’armadio, sotto il materasso, ovunque ci potessero essere oggetti lasciati da Sebastian. Trovò due magliette, una decina di calzini spaiati e un chullo.. Continue reading→

 

 

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Parlami d’altro!

di Luigi Balice

Trees da Stati di Luca Cini
Trees da “Stati di realtĂ  apparente” di Luca Cini

I topi escono uno alla volta tirandoli dalla coda

Infame incoerenza di chi li ha nascosti sotto il cuscino

Sonni tranquilli, poi al gala dei sogni improvvisati di impostori contastorie

Morte a mezz’asta dopo l’invasione

domata, stordita, imbottita di pillole tranquillanti.

Però mordono sempre, rodono tutto,

giĂą tutto, meglio la tenda che la casa

tanto la si può condividere.. Continue reading→

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Le biglie di vetro

di Mara Abbafati

UmiditĂ  di Elisa
UmiditĂ  di Elisa Saracino

Uscito da scuola non tornai subito a casa, quel giorno mamma non c’era e nemmeno la mamma di Michele, così ce ne andammo sotto al ponte della ferrovia dove ci passa il Fiumescuro, che è un grosso ruscello con il letto stretto e profondo che fa sembrare l’acqua quasi nera. Io avevo portato le biglie di vetro colorate e iniziammo subito a fare una pista sul lato sinistro del ruscello dove c’è la sabbia. Dopo un po’ che giocavamo Michele stava vincendo, allora io feci un tiro fortissimo e la mia biglia con la venatura rossa che era la mia preferita se ne rotolò via, giĂą per la discesa, io iniziai a correrle dietro, inciampai in un cavo di ferro e caddi a faccia avanti. Il naso iniziò a sanguinarmi, così mi tolsi il grembiule per asciugare il sangue e andammo via. Quando mamma tornò a casa.. Continue reading→

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I racconti del bar

di Francesco Faraci

I racconti del bar
I racconti del bar di Francesco Faraci

L’inverno è arrivato all’improvviso. – Finalmente! – esclama Gaetano seduto al tavolo accanto con in mano il bicchiere di bianco Sarti ancora intonso. – Ti mancava cosìtanto?- dico io.

-Eccome se mi mancava, non ne potevo piĂą del caldo- fa lui assaggiando a fior di labbra la brodaglia incolore
sul fondo del bicchiere. Arriccia le labbra, sgrana gli occhi – A noi- urla e in un attimo fa fuori il liquido che prorompente cola agli angoli della bocca macchiandogli la camicia a scacchi rossa e nera. In effetti la lunga coda dell’estate si è protratta fino a ieri, alcuni giorni addirittura ha spinto flotte di ragazzi a marinare la scuola e raggiungere la spiaggia per dar sfogo ai loro giovani e ancora selvaggi istinti, saltando a piedi pari l’autunno arrivando fino ad oggi. Il cielo fuori è grigio, e il grigio uniforma tutto, annulla ogni differenza e bisogna rifugiarsi in un mondo colorato per riconoscere le cose, chiamarle ancora con il loro nome. Gaetano sibila una bestemmia da svegliare i Santi in paradiso, poi tossisce, tira fuori dal pacchetto.. Continue reading→

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A un marciapiede senza figli

di Giuseppe Semeraro

 

Sleep tight di Elisa Saracino
Sleep tight di Elisa Saracino

a un marciapiede senza figli

come un cane senza patria

senza l’ideale regno celeste

schiavo di una cometa resa

mentre imbianca il sorriso

voce del verbo credere

voce del verbo sbattere.. Continue reading→

 


Nausea

di Pietro Pancamo

 

contemplazione
Contemplazione da “different dimension” di Luca Cini

 

Morbido silenzio, soffice

come una preghiera del sonno.

Il buio che adora fruscii e parole:

il buio, affannato dal mio respiro,

può solo accarezzare la

nausea di questa vita.. Continue reading→