Le nozze di Priscillo
di Donatello Cirone

Il matrimonio era fissato per le undici del quindici marzo e mancavano solamente due giorni.
Priscillo aveva deciso, non avrebbe più mostrato i suoi addominali a tartaruga in giro per le spiagge d’agosto. Questa volta si era innamorato sul serio, Ernesta lo aveva stregato.
Si incontrarono perché il destino aveva deciso così, lui era immobile dentro una piccola vetrina: lavorava. Indossava un perizoma rosso fuoco e i pettorali erano lustrati da una crema speciale. Faceva il manichino vivente e mentre la sua testa vagava cavalcando nuvole di cemento vide Ernesta passare su di un carrellino, la piazzarono di fronte al frastornato Priscillo, lui in vetrina.. Continue reading
i melograni
rubrica di Luca Saracino
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ACCHIAPPINO
Le luci del sole che tramano il tramonto in ottobre e attraverso il vaso delle calendule mi riportano ai ricordi d’infanzia, ai miei capelli di paglia di un tempo. Sprofondo nei ricordi di una vita perduta per quello che più vale.
LA QUOTA
Dato che qualche giorno fa la signora del primo piano è morta di crepacuore l’amministratore dello stabile mi ha inviato una raccomandata con cui mi intima di pagare anche la sua quota, sia per l’anno..Continue reading
Feuilleton Il passaggio in macchina – parte terza
di Alessandro Xenos

Dall’alto del suo metro e novantotto, Nicolas la scrutava con un’aria enigmatica. Aveva certamente la sensazione di impressionarla, ma non riusciva a capire se ti trattasse di un’impressione positiva. Spero che la mia altezza non la metta in soggezione, pensò.
In effetti Claire, che era alta all’incirca un metro e un barattolo, si era piantata davanti all’auto con la bocca semi aperta, la fronte grinza e le sopracciglia inarcate. Non era una persona facilmente impressionabile, ma il furgoncino e lo sguardo vitreo ricoperto da una foresta di sopracciglia di Nicolas le davano da pensare. Continue reading
Per ora insultiamoli
di Luigi Balice

Scollarsi di dosso strati d’aria staccatisi sfortunatamente da concavità mentali affette da disfunzioni con un coefficiente di elasticità pari a uno con i luoghi comuni. Involontariamente incrostatisi addosso dopo anni di ginnastica dell’obbedienza.
Scollarseli di dosso prima che invadano ogni spazio temporaneamente libero e ci impiantino vermi di paura, prima che il sangue si rinchiuda in grumi a covare odi ed invidie, prima che si finisca a barattare false strette di mano con dosi quotidiane di tranquillitĂ endovena. Continue reading